La fonometria adatta alle rilevazioni nel cantiere edile

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro D.Lgs 81/08 nel definire i contenuti minimi del PSC Piano di Sicurezza e Coordinamento così si esprime nell’Allegato XV.2.

“Elenco indicativo e non esauriente degli elementi essenziali ai fini dell’analisi dei rischi connessi all’area di cantiere, di cui al punto 2.2.1. […] viabilità; rumore; polveri“.

Questo può essere un primo breve esempio per capire quanto il rumore sia un fattore di rischio anche nei cantieri edili e quanto necessaria quindi sia la sua valutazione, propedeutica a sua volta per una corretta prevenzione. Il cantiere è un posto di lavoro notoriamente affollato da attrezzature e macchinari, un luogo quindi rumoroso e in costante evoluzione.

Rischio rumore nel cantiere edile

Va da sé che il rischio rumore sia annoverato tra i punti fondanti sia nel PSC appena citato sia nel POS, nei documenti quindi chiamati a gestire la sicurezza nei cantieri edili. la valutazione del rischio rumore deve essere riportata anche nel DVR, insieme alle procedure che si intendono attuare per la sua prevenzione.

La fonometria consente la misurazione e la valutazione del rumore, rivelandosi perciò indispensabile in fase di valutazione del rischio. La relazione fonometrica è inoltre un documento obbligatorio per dimostrare all’amministrazione comunale competente sul territorio che il livello di rumore generato non supera quello previsto dalla legge.

Per quanto riguarda la prevenzione del rischio rumore nei cantieri ci si può riferire ai dati forniti da banche dati che riportano casi e situazioni simili alle proprie, da usare come esempio. A indicarlo è ancora un volta il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro ricordi che nell’Articolo 190 5-bis bis cita: “L’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e impianti può essere stimata in fase preventiva facendo riferimento a livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, riportando la fonte documentale cui si è fatto riferimento“.